Cenni storici su Seminara
La Città di Seminara fu uno dei centri più importanti del regno delle Due Sicilie. Insediamento bizantino, castellato fin dal VII secolo, divenne, secondo il Fiori, importante centro urbano quando, nel 951, dopo la distruzione di Taurena ad opera dei Saraceni Agareni, la parte più eletta ed il Vescovo di quella Città si rifugiarono tra le mura del suo castello.
Sede vescovile fino al 1086, cominciò ad ingrandirsi divenendo un florido centro economico e commerciale.
I normanni la munirono di poderose mura difensive, tracce delle quali sono tutt'ora visibili negli imponenti Archi di Rosea. Bizantina, poi Normanna, Sveva ed Angioina, Seminara mantenne la lingua, la cultura, la tradizione greca ed il rito ortodosso fino al tardo 1300, quando soccombette sotto la forzata latinizzazione attuata dagli Angioini. Esempio più netovele dell'assimilazione della cultura greca fin dai tempi delle prime colonizzazioni del VII ed VIII secolo A.C. è la produzione della ceramica, in particolare delle maschere "apotropaiche", delle anfore, delle "bumbule" e delle "quartare". Attraersata dalla via Popilia, strategia arteria consolrare che da Capua raggiungeva la Sicilia, comprendeva, fin dal 1500, nel suo vasto territorio, i casali di Palme (oggi Palmi), De Castidium (oggi Sant'Anna), Strangi, Petrolo, Sant'Andrea e Sant'Opolo, questi ultimi quattro non più esistenti alla fine del XVII secolo.
Durante tutto il 1400 fu teatro di lotte tra Angioini ed Aragonesi; in particolare, il 21 giugno del 1495, in località denominata "Figurella", i due eserciti si scontrano in una battaglia cruentissima che vide i francesi vittoriosi; questi ultimi, il 10 aprile del 1503, furono peraltro definitivamente battuti dagli spagnoli, evento che determinò il definitivo ritiro dei francesidal Regno di Napoli.
La battaglia del 1503 è riportata in tutti i manuali militari in quanto, per la prima volta, vennero usati nell'Italia meridionale pezzi di artiglieria.
Nel 1495 la Città, all'epoca Demanio Regio, venne venduta dal Re Ferrante II per 4000 ducati a Carlo, rampollo della potente famiglia napoletana degli Spinelli che ne divennero feudatario fino al 1806.
Divenuto in centro più popoloso della Calabria Ultra Prima (4725 abitanti nel 1532; 7150 nel 1561), fu tra le Città meridionali più importanti per la produzione della seta e dell'olio.
A conferma del prestigio del quale Seminara godeva, il 3 novembre 1535 l'imperatore Carlo V, di ritorno, vittorioso, dalla presa di Tunisi, entrò trionfalmente in visita nella Città.
Dal 1500 al 1700 essa dominò la vita culturale e politica della Calabria Ultra Prima con le sue 33 chiese, i suoi 8 monasteri, i suoi 16 istituti finanziari, le 3 accademie di cultura, un ospedale ed un teatro.
Distrutta completamente dal terremoto del 5 febbraio 1783, venne ricostruita più a monte dello stesso crinale aspomontano.
Patria dei due più dotti intellettuali bizantini nati nel meridione, il monaco Barlaam e il letterato Leonzio Pilato, mantiene, del suo glorioso passato, testimonianze importanti. Infatti, come osservato dal prof. Francesco Negri Arnoldi, possiede il più altro numero delle opere scultorie di tutta la Calabria, in massima parte conservate nelle Chiese e nella sede municipale; per tale motivo è considerata dagli storici dell'arte una piccola città museo.